Sulle montagne di libri avevamo già incontrato Andrea Nicolussi Golo, la sua penna meravigliosa e dolce. Il nuovo libro di Andrea, lasciate che lo chiami per nome, lo sento come un amico, è un libro molto diverso dal precedente.
Non si palra di “tzimbar” ma di gente di montagna. Un racconto che parte dalla montagna, lungo un viaggio lontano nel tempo e nello spazio per poi fare ritorno alla montagna.
Di libri fotografici ne abbiamo molti sui nostri scaffali e pochi raccontano della vera vita di montagna... così fra gli scaffali di una libreria può capitar di trovare un grande classico... che della montagna ci lascia l'amaro in bocca.
In mano ci si ritrova un testo dal formato ordinario, all'apparenza sembra un libro. La copertina è lucida, c'è un disegno di alcuni tronchi d'albero. Il peso fisico è notevole, strano... in fin dei conti non è un testo troppo grande. Poi lo apro è capisco.
lontani dalla mondanità tanto da apparire orsi nel fisico e nello spirito. Ma soprattuto uomini di calore umano, di un accoglienza trasformata modo di vivere (non solo apparente).