Giovedì, 7 Luglio 2011 I Monti Sibillini sono particolarmente adatti ai giovani escursionisti. La sentieristica è integra e curata, la segnaletica non troppo invasiva ma chiarissima quando ve n'è bisogno. I punti di partenza dove lasciare l'auto e cominciare l'escursione sono nella gran parte dei casi posizionati ad una quota notevole. Questo riduce i dislivelli di salita e rende accessibile le cime sopra i 2000 metri anche ai più piccoli. Le distanze sono, a differenza di gruppi quali la Majella o la Laga, meno importanti. I giovani escursionisti, già a partire dai 8-9 anni possono cimentarsi in escursioni di enorme soddisfazione. Una parte dell'impegno lo devono mettere gli accompagnatori: bisogna saperli interessare. Sasso di Palazzo Borghese è uno sperone di roccia posto su un balcone di erba verde antistante la cima del Palazzo Borghese. Il Monte Porche si congiunge al Palazzo Borghese tramite una sella ampia ed erbosa. Passo Cattivo, Cima di Vallinfante, Monte Porche, Palazzo Borghese e Argentella sono una dorsale piuttosto continua, caratterizzata dai morbidi saliscendi. Il Sasso di Palazzo Borghese è spostato verso nord-est come a ricadere nella sottostante valle Frondosa e il Canale. La partenza è al parcheggio del Bar-Ristorante il Rifugio La Baita. Osservando la gobba del Monte delle Prata (non è un errore si chiama proprio così...) sulla destra una fonte d'acqua e un abbeveratoio dove spesso è facile incontrare animali a dissetarsi. Si segue il sentiero che da qui parte fino alle pendici del Monte Porche. Lungo il sentiero e poco sotto il Monte Porche troviamo due stazzi per l'allevamento delle pecore. L'odore è forte, ma il bestiame è al pascolo già dalle prime luci della mattina. Quando arriviamo in prossimità dello stazzo il gregge è giù arrampicato sul Monte Porche. In prossimità di un secondo abberveratoio. Si può tranquillamente fare una sosta anche se si sconsiglia di bere tale acqua giacché le greggi che depositano i loro escrementi potrebbero aver abbondantemente inquinato l'acqua di falda con il loro percolato. Qui è possibile commettere un errore nella salita. Sul fianco destro del primo dosso possiamo osservare un segno di sentiero piuttosto evidente. Questo segno è certamente il modo più faticoso per guadagnare quota. Lo sfasciume di pietrisco rende la salita per questa via decisamente sgradevole. Scagliamo un sentiero che dall'abbeveratorio si muove sul fianco sinistro del grande mammelone. Il sentiero nascosto fra le erbacce diventa sempre più visibile fino ad assumere il normale aspetto di sentiero. Si sale per ampie svolte e gradualmente fino a quota 1950 m ai piedi di un secondo mammellone erboso che ha quota 2090. Il Porche ha su questo versante un aspetto imponente nonostante la sua modesta altezza. E' forse questo un effetto della poca distanza e del ripido pratone che ne copre l'intero crinale. Il sentiero prosegue a destra (in direzione sud est) costeggiando le pendici del Monte Porche e in direzione del Palazzo Borghese. La sella fra le due cime copre il Sasso fino all'ultimo. Il percorso è graduale su sentiero perfettamente segnato. Immediatamente usciti dalla sulla sella il panorama che si apre lascia stupiti ed emozionati per la sua bellezza. La sensazione di alta montagna è notevole, il contrasto prati erbosi e rocce profondamente erose è inaspettato ed inusuale. Il ritorno è per la stessa via. Una importante annotazione botanica. Sul sentiero che da Sasso Borghese (costeggiando il Palazzo B.) sale alla sella con il Monte Porche è stato possibile osservare una popolazione foltissima di stelle alpine (vedi foto). Piccola Scheda TecnicaDislivello 495 metri di dislivello linerare Stagione consigliata: da primavera a inizio autunno. Nota Bene: sono solo due i punti in cui è necessario fare attenzione, si consiglia di tenere per mano i bambini in presenza sfasciumi esposti. A tre metri dalla vetta un passaggio di primo grado piuttosto esposto sconsiglia l'escursione a bambini più piccoli di 9 anni. La Storia....Il racconto che si accompagna a questa escursione, invece, è legato a delle coincidenze tanto bizzarre quanto divertenti e proficue della vita. Max ha una serenità determinata e una amore profondissimo per la figlia. Si carica nello zaino-portantino la sua bambina e senza lamentarsi neppure una volta riesce a portare a termine tutta l'escursione. Complimenti a Max che ha dato una grande prova di amore per la figlia e ovviamente per la montagna.
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